Magda Minotti Franzil
LA CHIESA DI SAN VALENTINO
in Borgo Pracchiuso
di Udine
La peste nera, che nel 1348 aveva colpito tutta Europa, arrivò anche a Udine.
Tra le varie teorie ritenute la causa di tale terribile morbo, c’era anche quella che lo considerava frutto dell'ira divina per i peccati degli uomini.
Probabilmente la prima chiesa edificata in città e dedicata a san Valentino, invocato anche contro le pestilenze, si lega a tale convinzione. Essa fu eretta, a protezione della città e della propria famiglia, dai conti Valentinis, dal nome simile a quello del martire, nel 1355, quando era Patriarca di Aquileia,Nicola di Lussemburgo, successore di Bertrando di San Genesio.
Questo sacello è attualmente dedicato a sant’Antonio da Padova che predicò, pare da sopra un albero, anche in via Pracchiuso.
Il 14 febbraio 1513, il borgo vide la nascita della Confraternita di san Valentino che operò fattivamente per costruire una chiesa più grande, nei pressi di quella voluta dai Valentinis due secoli prima, e che fosse adeguata alla ormai numerosa popolazione del borgo.
Nel 1574 cominciarono i lavori e nel 1481, sempre per l’impegno della Confraternita, divenne sede parrocchiale in cui fu trasferita la venerazione del santo..
I parrocchiani del Borgo, dopo la peste del 1598, chiesero ripetutamente a Roma di poter avere il corpo di Valentino da venerare nella sua nuova chiesa. Tramite l’interessamento del veneziano Tomaso Candido, il vescovo di Sutri li accontentò parzialmente. Mise, infatti, a loro disposizione, prelevandolo dal cimitero di Ciriaca, il corpo di un martire ignoto che, nell’agosto del 1664, custodito in una cassa di legno, fu posto dietro l’altare maggiore.
Nel l 1718, per volontà di un benefattore, le spoglie del martire furono collocate in un sarcofago di marmo, che diede più dignità e decoro ai resti di chi era ed è creduto e venerato, come fosse il vero san Valentino.
La chiesa, per varie vicissitudine storiche, fu poi abbandonata quale luogo di culto (come del resto il vicino oratorio) e, finalmente, nel 1896 fu riconsacrata e dedicata sempre a san Valentino.
La sua facciata fu completata, come si può leggere nel timpano, solo nel 1903:
D.O.M: in Honorem S. Valentini M.
MCMIII*
La venerazione per san Valentino era talmente radicata, non solo dal punto di vista religioso che, in concomitanza della sagra a lui dedicata, sin dal 1689, in Zardin Grant, l’attuale piazza I Maggio, si svolgeva un mercato,soprattutto di bestiame, che durava tre giorni.
Ora il mercato non c’è più, ma la sagra dedicata a Valentino e le sue bancarelle , sono ancora un richiamo tradizionale molto atteso e sentito per la gente del Borgo, la popolazione udinese e migliaia persone non solo del Friuli.
*: (D.O.M.=Deo Optime Maximo)
A Dio, il più buono, il più grande:In onore di san Valentino martire. 1903.
1901
la chiesa
di
San Valentino
prima del completamento della facciata avvenuto nel 1903
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