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Magda Minotti Franzil La lune di Març(1)
Març al nus puarte la lus de Viarte Con un pizzico di cattiveria, infatti, i nostri nonni dicevano che la luna, essendo una…donna vuol comandare più del sole. “D’Autun e in Març, Si chiudeva il “timp scûr” e la Viarte stava giungendo a grandi passi.
Questo atto, oltre ad essere propiziatorio per la fertilità dei campi, era un atto scaramantico al fine di proteggersi dall’abbronzatura e dalle lentiggini in volto, derivate dall’esposizione al sole durante il lavoro nei campi. “La luna marzolina Non parliamo, poi, dell’ influsso delle fasi lunari sui i vini o sul taglio dei capelli o sui parti des feminis e des eèstis. “Març matucel, Davvero strano marzo, volubile, bizzarro e mutabile, condizionato dalla luna, marzo pazzerello, un vero…lunatico: “Marzo pazzerello Note: (1)= Nell’antica Roma , sino al 153 a. C., l’anno aveva dieci mesi ed iniziava il primo di marzo. Il 15 del mese (le Idi), giorno in cui anticamente si faceva cadere la luna piena che prendeva il nome di Anna Perenna, c’era una grande festa in un bosco sacro lungo la via Flaminia. Anna Perenna, “la luna che l’anno completa con i mesi” era, dunque, la dea dell'anno nuovo e la festa a lei dedicata aveva lo scopo di propiziarsela nel passaggio da un anno all’altro (annare). (2)= Il lunario è una tavola che riporta i giorni del mese, le fasi lunari, le fiere, i santi, le previsioni sul tempo e sui raccolti. (3)= Per seguire il criterio di festeggiare i santi nel giorno della loro morte, la riforma del calendario liturgico (1969) ha spostato la ricorrenza di San Benedetto dal 21 marzo all’11 luglio giorno, appunto, della morte del santo monaco. Poiché i monasteri benedettini erano sparsi in tutta Europa (dal VI al XVI secolo) e, attraverso la loro presenza, i popoli barbari furono convertiti al cristianesimo, papa Pio XII proclamò Benedetto Padre dell’Europa. (4)= Il concilio di Nicea nel IV secolo d. C., ha stabilito questa regola. Pasqua, quindi, può cadere dal giorno successivo a San Benedetto (22/3) e San Marco (25/4). “Quando san Giorgio Iddio crocefiggerà ( 23/4 ), Stiamo tranquilli, non potrà mai accadere nulla di simile! (5)= Le “Quattro Tempora”, cioè Quattro Stagioni che, forse, sono nate a Roma durante il quarto secolo per cristianizzare e contrapporsi alle cerimonie pagane legate all’inizio delle stagioni. Il calendario liturgico di rito romano ricordava il naturale, ma straordinario scorrere del tempo ed i suoi cicli, in tre giorni della stessa settimana, mercoledì, venerdì e sabato, destinati al digiuno, alla penitenza ed alla preghiera, che avrebbero permesso agli uomini , purificati, di entrare nella nuova stagione.
Il digiuno e le preghiere, uniti ad opere di carità e a messe erano, per i nostri nonni, il mezzo per ringraziare Dio per i prodotti e quanto ottenuto nella stagione appena trascorsa, ma anche quali mezzi propiziatori sia sui frutti della terra, sia sugli animali domestici della stagione che stava iniziando. Si credeva fossero nati con la camicia o con i piedi per cui, quando nasceva un bambino in questo modo, di certo era un benandant. Nonostante fossero grandi e grossi, volavano su carri luminosi e pare che, ai tempi in cui erano ritenuti buoni, portassero canne di finocchio per difendere dalle streghe i raccolti dei campi. Passati al servizio del male, invece, volando, lanciavano, sempre dopo il tramonto, le scuri nelle ginocchia di chi osasse essere ancora fuori casa… Nel periodo che va dall’Avvento all’Epifania,inoltre, amavano nascondersi nei crocicchi dei sentieri e della strade: lì, ne combinano delle belle! Oltre a spaventare le donne, si divertivano a mangiare lis bestis de stale ma, poco prima del rintocco dell’Ave Maria mattutina, ricomponevano lo scheletro degli animali e, dopo averlo ricoprerto con la pelle, lo rianimavano e lo riportavano nella stalla. E così per i contadini, quando un animale era dimagrito in poco tempo, la colpa era senz’altro dai benandants!Pare che molti mugnai fossero benandants parcè a jerin nassûts cu la cjamese. |